Dopo la candidatura nel 2016 agli Oscar per Brooklyn, John Crowley dirige un film intenso e romantico come We Live In Time, che indaga sulla capacità dell’amore di plasmare il tempo e la vita delle persone.
Londra, oggi. Almut Bruhl (Florence Pugh) ex pattinatrice e ora giovane chef in ascesa, sogna di aprire un locale tutto suo. Allegra, sicura di sé, è circondata dall’affetto della famiglia e degli amici. Tobias Durand (Andrew Garfield), impiegato nell’azienda di cereali Weetabix, sta invece tristemente divorziando dalla moglie. È un uomo tranquillo, preciso, un po’ deluso seppur non ancora disilluso dalla vita.
Una sera, stressato, esce di casa per acquistare la fatidica penna che gli occorrerà per siglare l’accordo di divorzio e proprio in quel momento si scontra letteralmente con Almut. La vita di entrambi muterà per sempre. Procedendo avanti e indietro nell’arco di 10 anni, li vediamo innamorarsi e formare una famiglia nonostante una serie di ostacoli si frapponga tra loro.
Nella bellezza e nel romanticismo di We Live In Time, 2 normalissimi individui (zero famiglie disfunzionali, zero segreti impronunciabili o strane storie) traggono ogni positività da ciò che la vita offre loro e dal tempo che condividono. Comprensione, rispetto e tolleranza sono le parole chiave per comprendere un rapporto che cresce e si nutre con l’aspirazione di essere felici.
Ma non esiste love story al mondo che possa procedere in linea retta. Viceversa, il modo in cui viviamo realmente l’amore è fatto di frenate e di ripartenze; colleziona momenti fugaci che sono al tempo stesso magnifici, divertenti, ansiogeni, deliranti, tristi, rivelatori…
Se Andrew Garfield è impeccabile nel ruolo di Tobias, che rispetta la sua partner anche quando non comprende certe motivazioni e vorrebbe urlare la sua frustrazione, Florence Pugh è altrettanto brava nello scandire ogni fase della vita di Almut: dal parto nella toilette di una stazione di servizio, al totale smarrimento al cospetto della malattia.
Con una disarmante dolcezza e un’evidente empatìa fatta anche di sguardi e di silenzi, viene messo in scena l’amore che tutti noi vorremmo: quello capace di superare le difficoltà della vita restando comunque totalizzante.