Kunst-Foerderer Philipp Brogli verabschiedet sich von seinen Gaesten der Urban Art Tour.

A Basilea l’arte si vive, si respira, si metabolizza. Per rendervene conto vi basterà raggiungere musei e fondazioni che sono il fiore all’occhiello della città svizzera. I benefici effetti di questa “art therapy” che fa bene alla mente, al cuore e all’anima, sono immediatamente fruibili oltre che ad Art Basel – la più grande fiera d’arte moderna e contemporanea al mondo che dal 1970, ogni mese di giugno, attrae appassionati, collezionisti e galleristi – al Kunstmuseum che raccoglie capolavori di maestri quali Fernand Léger, Marc Chagall, Pablo Picasso, Mark Rothko e Jasper Johns; al Museum Tinguely, con le sculture e le installazioni del nouveau réaliste nato a Friburgo; alla Fondation Beyeler, il museo più visitato in Svizzera che ospita la collezione d’arte figurativa dei coniugi Ernst e Hildy Beyeler; alla Kunsthalle, concettualmente consacrata al contemporaneo.

Ma la città affacciata sul Reno è anche una delle capitali mondiali della Street Art: tant’è che ai graffiti, alla scoperta dell’Alternative Basel, sono dedicati tour guidati che partono dal centro storico per poi ramificarsi nella zona denominata Schänzli (fra l’ippodromo e lo stadio St. Jacob) e lungo le vie che si spingono verso est, dalla stazione centrale FFS fino al ponte Schwarzwaldbrücke. A organizzarli dal 2014 è Artstübli, piattaforma e galleria d’arte e cultura urbana fondata e diretta da Philipp Brogli, al quale va il merito di aver “sdoganato” il messaggio più importante: i graffiti non sono solo scarabocchi. Anzi. È lui, difatti, che dal 2004 promuove la Street Arte e la Urban Art facendo da mediatore fra gli artisti e i proprietari degli spazi dove verranno realizzate le opere. Ed è merito suo se un’infinità di muri, pareti e facciate di cabine elettriche sono passati a colpi di bombolette spray, pennelli, rulli ed evidenziatori dal grigio rassegnazione a un galvanizzante multicromatismo.

«A Basilea, città d’arte e cultura fin dal Medioevo, i primi graffiti sono comparsi alla fine degli anni 80 in periferia e lungo la linea ferroviaria. Oggi, ogni graffito che vedete è stato realizzato su commissione» mi spiega Sebastien Portron, l’altra mente illuminata di Artstübli, guidandoci nello Urban Art Tour che nel cuore cittadino snocciola autentici capolavori murari. E tiene a precisare che «l’unico artista ad aver lavorato su opere di piccole dimensioni, disseminandole un po’ ovunque, è Invader». Cioè lo street artist anonimo, parigino, famosissimo e quotatissimo che nel 2013, durante la settimana votata ad Art Basel ha posizionato sui muri di Barfusserplatz, Rümelinsplatz, nella Schneidergasse e in altri quartieri 24 mosaici che hanno come soggetto gli alieni di Space Invaders, il videogame giapponese Arcade sviluppato nel 1978 da Toshihiro Nishikado.

Il graffito della Gerbergässlein commissionato da L’Unique, House of Rock di chiara fama ubicata giusto di fronte, è invece lo stupefacente affresco realizzato dal collettivo Art4000 che ritrae un firmamento di stelle musicali: da Jimi Hendrix a Bob Dylan passando per David Bowie, Frank Zappa, Bob Marley, Beatles, Who, Michael Jackson, Lemmy dei Motörhead, Ozzy Osbourne, Tina Turner, Kurt Cobain… «Mick Jagger e Keith Richards, ritratti quand’erano un po’ più giovani, sono stati ritoccati da Art4000, rughe al seguito», mi rivela Sebastien. Il duo The London Police ha invece dipinto in bianco, nero e lillà, sopra un muro nella Rosshofgasse e con grande perizia iperrealistica la regina del burlesque, Zoe Scarlett, in surreale compagnia di un lillipuziano esercito di Smiley. Ma con quale criterio Artstübli seleziona di volta in volta gli street artisti? «Seguendoli nelle loro esposizioni, sui social media, sulle riviste specializzate. Anche a costo di prenderci qualche rischio, anziché affidarci a nomi già collaudati preferiamo scegliere artisti emergenti o addirittura sconosciuti, capaci di sovvertire le regole del gioco realizzando opere che bypassano il concetto di graffito e di tag traendo libera ispirazione dal Bauhaus, dall’arte concreta, dagli affichistes, dalla Pop Art…».

Decisamente floreale, con quel diluvio di papaveri rossi e allitterazioni, è il murale che tatua una casetta dell’elettricità in uno spicchio di Basilea un po’ più defilato. L’autore, tedesco, è Andre Morgner in arte Boogie. Pochi passi più in là, Zosen & Mina Hamada (Argentina + Giappone) hanno customizzato in stile tropicalista un’altra casupola. E se non ce l’avesse fatto scoprire Sebastien, mai ci saremmo sognati di entrare nel cortile dell’edificio che in Steinengraben è sede della compagnia assicurativa Helvetia. È qui che si nascondono le figure del veterano svizzero (classe 1947) Robert Indermaur, che di mestiere fa il pittore, lo scultore e le ha ritratte – enigmatiche – sui muri screpolati. Ognuna ha i tratti somatici di un dipendente che ha lavorato qui. Ognuna proietta la propria ombra, facendo finta che splenda sempre il sole.

Inaugurata nel 2012, la Bunterführung che è optical e insieme psichedelica realizzata nel sottopassaggio in Steinenvorstadt da Tarek Abu Hageb, è il preludio del variopinto, gigantesco gallo di Tika che per la precisione, sulla Bollwerk Promenade, simboleggia l’animale araldico di Basilea: il basilisco.

Esaurito l’itinerario graffitista by feet (che vi consigliamo spassionatamente: oltre all’arte di strada vi farà scoprire dettagli urbanistici inusuali e dedali di vie poco noti e perciò irresistibili) ecco il percorso by car. Di più: a bordo di una Bentley del 2006 graffitata da Thierry Furger e da una pattuglia di studenti 12-14enni della scuola privata FG Basel. La trovate parcheggiata all’esterno del Grand Hotel Les Trois Rois (fra i più antichi a livello europeo: nato nel 1681 come locanda, edificato nel 1844 come albergo di lusso) pronta a farvi vivere, in collaborazione con Artstübli, una Urban Art Experience (con happy end per un aperitivo al Landestelle Freiluft-Restaurant & Bar) in quei luoghi dove graffiti e tag incarnano più che mai la pelle della metropoli.

Se infatti il tracciato ferroviario basilese è da decenni un enorme museo di graffiti en plein air dove la quantità dei lavori eseguiti dagli sprayer si bilancia piuttosto bene con la loro qualità, lungo il porto di Basilea e le aree industriali dove Germania, Francia e Svizzera combaciano e le navi salpano verso il Mare del Nord, la densità d’arte internazionale, locale e alternativa si gioca febbrilmente su varie tecniche, installazioni, piccole e grandi sculture. La strada che costeggia il Klybeckquai, graffitisticamente aggressiva sui vagoni merci, il lato posteriore dei segnali stradali, i muri degli edifici industriali, si parcellizza in una serie di “oasi” (dove la movida si riversa d’estate) che ricordano il Flower Power californiano. Metamorfiche dal punto di vista urbanistico, sono il top del riutilizzato, del reinventato, del pop, dell’art brut, del circense, dello space age… Perché sì, Basilea è anche tutto questo. Non perdetevelo.

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https://www.basel.com/it

Foto: la Bentley della Urban Art Experience, © Svizzera Turismo
Invader
Art4000
The London Police
Boogie
Robert Indermaur
© Eleonora Tarantino 2019
Tika
Graffiti e tags lungo il tracciato ferroviario
Un’installazione nella zona portuale
© Svizzera Turismo
Graffiti e vintage vicino al porto, © Eleonora Tarantino 2019