La crêpe e la galette sono sopravvissute alla prova del tempo. Secondo i biografi, infatti, sono apparse per la prima volta in tavola intorno al 7.000 a.C. Ne esistono ricette simili in tutto il mondo, a base d’ingredienti che corrispondono alle condizioni pedoclimatiche circostanti: cereali, mais, riso, sorgo, miglio, lenticchie, patate

I Romani erano soliti mangiare frittelle durante i Lupercàli, vale a dire la Festa della Fertilità che si celebrava all’inizio di febbraio per salutare il ritorno della Primavera e la promessa di un futuro raccolto. Festa pagana condannata da Papa Gelasio I nel 494 e sostituita dalla Festa della Purificazione della Vergine, la Candelora, da tenersi il 2 febbraio.

Nell’antichità, flan e galette erano le frittelle più consumate. In Francia, la prima ricetta di crêpe risale al 1390 nelle pagine del manoscritto Le Ménagier de Paris. Veniva spiegato come preparare le crespes con farina di grano, uova, acqua, sale e vino, cuocerle in una miscela di strutto e burro e infine cospargerle di zucchero.

Mentre le frittelle di grano saraceno vengono consumate fin dal 16° secolo in Bretagna e in altre parti della Francia, la galette non è solo una pietanza bretone ma è assai diffusa nelle regioni da Nord a Sud.

Crêpe & Galette

Crêpe

Si tratta di una farinata a base di farina di cereali, pseudo cereali, legumi o amidi condita con acqua o latte, talvolta arricchita con uova e cotta con un po’ di grasso. Per la cottura si utilizzava una pietra piatta e calda.
 In Bretagna il grano saraceno viene utilizzato per la galette salata, il grano tenero per la crêpe dolce.

Galette

La crêpe nel mondo

La crêpe ha vari equivalenti all’estero. Se infatti il pancake americano è la sua versione più spessa, in Italia si gusta la piadina, in Spagna la filloa, in Russia il blini, in Messico la tortilla, nel Nord Africa il baghrir.

Etimologia della crêpe

Crêpe deriva dal latino crispus, cioè riccio, dal momento che la pastella liquida a base di farina, latte e uova che viene scottata in padella a fuoco vivo, assume un aspetto arricciato.

Etimologia del grano saraceno

Saraceno significa semplicemente straniero, divenuto poi denominazione generica degli Arabi. Per questo motivo fu attribuito ai Mori, gli arabi che Carlo Martello avrebbe fermato a Poitiers nel 732. Per la stessa ragione, il grano saraceno (nero) ne ricevette il nome poiché proveniva da molto lontano: l’Asia Minore (attuale Turchia), dove è stato probabilmente portato dalle invasioni mongole del 13° secolo. Il ceppo più antico è stato rinvenuto in Cina, nel Tibet e nel Sichuan.

In rete è disponibile un’infinità di ricette per la galette salata e la crêpe o crepella dolce. 
Bon appétit !