Partendo dal dicembre del 1941 e affidandosi alla sapiente regia di Roland Emmerich, Midway narra gli eventi realmente accaduti che hanno preceduto quella battaglia avvenuta fra il 4 e il 6 giugno 1942. Pearl Harbor, quel 7 dicembre, si sta risvegliando quando i bombardieri giapponesi cominciano a sganciare i loro ordigni sul porto militare statunitense. Soprattutto in termini di vittime ma anche di prestigio (la Marina nulla può contro il blitz nemico) l’attacco si rivela devastante per gli americani. Quelli che seguono sono mesi in cui l’intelligence si rivela una vera e propria arma segreta che di fatto farà vincere la guerra contro i giapponesi.

L’intera durata del film, 138 minuti, si concentra su 3 punti di vista. Il 1° è quello dei piloti sulla portaerei Enterprise: in particolare Dick Best, Clarence Dickinson e Bruno Gaido che cercano di fare del loro meglio per la Patria, per la Marina, per la loro stessa sopravvivenza. Ma sono pur sempre ragazzi, che incoscientemente si lanciano in picchiata su veri e propri trabiccoli volanti facendolo con una sicurezza tale da far pensare immediatamente “questi sono pazzi!“.

C’è poi il punto di vista dell’intelligence USA: ovvero dell’ufficiale Layton e del crittografo Joseph Rochefort, che possono conrare sul supporto, a Pearl Harbor, dell’ammiraglio Nimitz. Sono proprio le abilità di decrittazione a rivelarsi l’asso nella manica degli americani: riuscire a decifrare tutte le comunicazioni giapponesi, senza che questi se ne accorgano, consente infatti un enorme vantaggio che conduce alla vittoria intorno all’atollo Midway, a ovest dell’arcipelago delle Hawaii.

Il 3° punto di vista è infine quello della Marina giapponese, in particolare dell’ammiraglio Yamamoto e degli ufficiali Tamon Yamaguchi, Kaku Tomeo e Chūichi Nagumo. I nipponici sono assolutamente certi della superiorità della flotta imperiale, tanto da sottovalutare il nemico preoccupandosi di gestire soltanto i conflitti interni. Finirà invece con una sonora sconfitta che ridimensionerà gli ego, mantenendo però salda la devozione all’Imperatore.

Emmerich (Independence Day, The Day After Tomorrow, Il patriota) riesce impeccabilmente, anche in questo film, a bilanciare il racconto della Storia con la spettacolarità delle immagini grazie a un’ottima fotografia e a ricostruzioni fedelissime basate sui racconti dei sopravvissuti e sugli scritti conservati negli Archivi della Marina e negli Archivi Nazionali, ma anche su inediti documenti giapponesi. Le scenografie, poi, sono curate al limite del maniacale (persino i bulloni sono quelli originali degli anni 40!) ed è molto interessante e ben fatto il racconto puntuale e dettagliato della battaglia: sia con riprese dall’alto, sia con il contributo di mappe e disegni.

Film dai connotati epici, con un prestigioso cast che comprende fra gli altri Woody Harrelson, Dennis Quaid, Aaron Eckhart, Patrick Wilson e Luke Evans, Midway ci fa comprendere attraverso analisi particolareggiate e rivelazioni  sorprendenti l’importanza che le informazioni (anche le più banali) una volta decrittate hanno avuto sugli esiti della Seconda Guerra Mondiale.

Foto: © Eagle Pictures