Forse per l’aspetto, barbe e capelli incolti, ma la “cancel culture” non si è ancora permessa di censurarli. Eppure sono stati i figli di un Sud alquanto sciovinista. Non è dato sapere quale fosse esattamente il loro pensiero, ma se dobbiamo limitarci alle apparenze i Lynyrd Skynyrd dovrebbero essere messi al bando perché troppe canzoni del loro repertorio, partendo da Sweet Home Alabama che è quella più famosa, confliggono con la correttezza politica. La sua genesi credo sia nota a tutti: una risposta al testo di Neil Young che stigmatizzava la chiusura mentale dei sudisti. I Lynyrd Skynyrd, sudisti ma della Florida del Nord (Jacksonville, per la precisione) si sentirono in dovere di ribattere.

Di per sé il testo non appare particolarmente sciovinista; anzi, sembra più un depliant turistico quando esalta i cieli dell’Alabama che “are so blue“, ma si fa inquietante quando aggiunge che gli abitanti amano il loro Governatore. Va ricordato che il Governatore dell’epoca (siamo agli inizi degli anni 70) era il segregazionista George Wallace. Perciò, in buona sostanza, si inneggia indirettamente al razzismo dei bianchi dell’Alabama. In un’altra loro canzone, Cheatin’ Woman, si ritorna al topos della donna ingannatrice e quindi alla sofferenza dell’uomo innamorato che “gonna shoot ya” (non c’è bisogno di traduzione).

Lynyrd Skynyrd

Credo che il segreto dei Lynyrd Skynyrd non dipenda solo dal loro aspetto “alternativo“, ma anche dal fatto che in fondo, si tratti di repubblicano o democratico, politicamente corretto, seguace del me too o del black lives matter, c’è un nocciolo duro che va alle radici della nazione americana, ovvero l’espressione di un individualismo estremo che ha come naturale estensione il bere, il fare casino, l’arma da fuoco. E di questo nocciolo duro i Lynyrd Skynyrd sono stati la raffigurazione più importante e dunque intoccabile.

Prendiamo 2 testi paradigmatici. Smokestack Lightning, che prende a prestito il titolo di un blues di Howlin’ Wolf, realizza un complesso gioco di parole tra la folgore, il fumo del fucile quando spara e il colpo di fulmine. A parte il fatto che in Europa non verrebbe in mente a nessuno di fare un simile calembour in un brano dove si parla d’amore, leggendo il resto scopriamo che il protagonista va in città perché “the drinks are free” e come al solito si innamora di una donna che conosce tutti (anche “biblicamente“?) per nome. Ancora più paradigmatico Saturday Night Special, che fa quasi tenerezza nella totale assenza d’ipocrisia ed è lo specchio di quanto la correttezza politica vorrebbe cancellare. Ma se ciò non è mai stato fatto e probabilmente mai lo sarà, significa che l’ipocrisia non sta dalla parte dei Lynyrd Skynyrd ma dalla parte degli altri. Saturday Night Special è invece l’inno alle scazzottature, alle bevute e alle sparatorie del sabato sera, ma anche qui abbiamo l’espressione del più bieco sessismo manifestato senza alcun problema.

L’Lp Second Helping (1974), che include la canzone più famosa della band americana: Sweet Home Alabama

L’incipit, per certi versi più scioccante di quello di Hey Joe, parla di un tizio che entra quatto quatto in una casa, like a black cat do“, trova a letto 2 corpi nudi e appena l’uomo cerca di recuperare i pantaloni lui lo riempie di pallottole 38 special. C’è poi un certo Big Jim che beve whisky, gioca a poker, si accorge che probabilmente qualcuno sta barando e allora cosa fa? Gli piazza un proiettile giusto in mezzo agli occhi e poi (coerentemente, senza alcuna ipocrisia) si dice che le armi sono fatte per uccidere…

I Lynyrd Skynyd eseguivano ottima musica e i loro testi non hanno mai suscitato l’attenzione dei circoli puritani o di quei genitori che si scandalizzavano per le allusioni sessuali dei dischi di Frank Zappa o degli Aerosmith. Ma tuttora, anche se i Lynyrd Skynyrd originali non esistono più per colpa di un incidente aereo che nel 1977 li ha decimati, la politically correctness non li ha messi in discussione. Di certo sono l’espressione di una mentalità tipicamente yankee, che sia di destra o di sinistra; ma considerando che tutte le canzoni allusive, sessiste e violente sono degli anni 60/70, viene da pensare che forse si era più liberi. Anche di dire cose orribili.