Dopo neanche 1 anno dall’uscita di Povere Creature!, Kinds Of Kindness è destinato a far parlare di sé, nel bene o nel male. Si tratta del 1° film a episodi del regista greco Yorgos Lanthimos, suddiviso in 3 parti: The Death Of RMF, RMF Is Flying e RMF Eats A Sandwich. 3 micro-film collegati da un unico, grande sentimento: l’esplorazione dell’amore in tutte le sue forme, dal primordiale atto che muove le persone e i loro istinti.

Siamo molto lontani da quel Povere Creature! che ha avuto la quasi totalità dell’approvazione: sia da parte della critica, sia del pubblico. In questo senso, Kinds Of Kindness è crudo, intenso, a tratti scabroso e famelico. Perciò destinato a dividere pubblico e critica. Lanthimos si è avvalso dell’aiuto del suo fidato collaboratore, Efthymis Filippou, che già aveva dato la sua impronta nelle prime pellicole del regista fra cui Dogthoot e The Lobster, tanto crudi quanto umanamente reali. A guadagnarci, in questo caso, sono certamente gli estimatori del Lanthimos delle origini, che girava in lingua greca cercando di esplorare fin dove può spingersi l’animo umano, attraversandone gli angoli più oscuri.

Emma Stone

Fruibile a tutti sì, ma per stomaci forti data la quantità di scene scabrose. Di gran qualità per quanto riguarda le immagini e il sonoro, una colonna sonora che calza a pennello e inizia a bomba con Sweet Dreams (Are Made Of This) degli Eurythmics, facendoci già intuire che il film a cui assisteremo è tutto tranne che piatto. La musica, così incalzante, accompagna le azioni dei protagonisti: dal gesto più futile, a quello più eclatante. Ogni cosa è studiata, nulla è lasciato al caso. Amore famelico e viscerale, questo è ciò che viene proposto. Non è un caso, infatti, che i protagonisti mangino in continuazione (sandwich, cioccolata…).

 QUEI FEROCI ATTI DI GENTILEZZA

Le vicende narrate da Lanthimos hanno alcuni denominatori comuni: primo fra tutti, la scelta per le 3 storie del medesimo cast composto da Emma Stone, Jesse Plemons (al quale spetterebbe un Oscar), Willem Dafoe, Margaret Qualley e il personaggio di RMF, che seppur non svolga parti così corpose si è deciso d’inserirlo come comun denominatore per tutti e 3 i micro-film. Storie in apparenza così simili ma in verità così distanti, sul modo in cui gli esseri umani si fanno condizionare dall’amore e dal senso d’appartenenza. Il concetto di “Cosa saresti disposto a fare per amore? Fin dove ti spingeresti? ” è qui esasperato e portato al limite. L’amore, ancora una volta, viene sviscerato dal suo concetto primario per intaccare altre sfere: l’utilizzo del corpo e della violenza, sia fisica sia mentale. Come già in parte visto con Povere Creature! o con Il sacrificio del cervo sacro, Lanthimos utilizza ogni parte del corpo per sentire e far sentire allo spettatore questo amore, questi crudi atti di gentilezza.

Willem Dafoe

Nel 1° episodio, The Death Of RMS, un uomo (Jesse Plemons) decide di non sottostare, per una sola volta nella vita, a colui che ha dettato legge nella sua, di vita, per anni. Le conseguenze saranno psicologicamente e fisicamente letali. Nel 2° episodio, RMF Is Flying (forse il più crudo in termini visivi), Plemons è un poliziotto la cui moglie (interpretata da Emma Stone) data per dispersa in seguito a un naufragio, viene ritrovata a distanza di settimane. Il marito, convincendosi che quella non sia la sua vera consorte, decide di testare con ogni mezzo la sua lealtà per cercare di smascherarla. Nel 3° e ultimo episodio, RMF Eat A Sandwich, Emma Stone e Jesse Plemons sono gli inviati di una bizzarra setta, il cui compito è quello di trovare una persona in grado di resuscitare i propri simili.

Tutto è consentito in Kinds Of Kindness: dalla scene di sesso esplicite, al cannibalismo, per arrivare ad atti estremi di masochismo e sadismo. Per gli stomaci più deboli, la visione può infatti risultare disturbante. D’altronde, il cinismo di Lanthimos si evince già dalle sue prime opere: come non citare Dogthoot, che più di tutte incarna la realtà nuda e cruda senza veli, così come deve essere raccontata.

Sarà forse un atto provocatorio, questo film? Non è un caso che sia stato girato in sordina, lontano dai rumors. Dirò forse un’eresia, ma l’ho preferito a Povere Creature!. Più vero, meno costruito.

Hong Chau e Jesse Plemons

A LEZIONE DI SCRITTURA CREATIVA

Un’ultima cosa da non sottovalutare nei lungometraggi di Lanthimos: l’indubbia capacità di creare pellicole allo stesso tempo provocatorie e aggressive senza mai essere banale o scontato. Quello che dirige non solo è un piacere per gli occhi – vedi la qualità della fotografia e delle immagini – ma anche per la mente, in special modo quando il regista è meno addolcito e più volutamente feroce. Ciò si evince anche dai dialoghi: «Gli uomini magri sono la cosa più ridicola che esista», esclama ad esempio nella prima storia il personaggio interpretato da Dafoe.

In Kinds Of Kindness, infine, predominano i sogni che trovano terreno fertile per poter essere espressi e materializzati. Nel 1° e nell’ultimo micro-film i personaggi di Emma Stone, rispettivamente Liz e Emily, hanno delle visioni che poi si sostanziano in un qualche modo: come se fossero lì, per preannunciare quello che in seguito succederà. Come Salvador Dalí, Yorgos Lanthimos plasma la realtà. Ricreandola.