Il mio è un percorso iniziato tanto tempo fa, con le prime degustazioni. Un viaggio alla scoperta di nuovi vini e nuovi terroir, poiché dentro ogni calice c’è sempre una storia fatta di persone, territori, vini da raccontare. A volte questa mia insaziabile passione si è alimentata dall’aver conosciuto un nuovo produttore, da una degustazione all’AIS (Associazione Italiana Sommelier) o da una bottiglia bevuta a cena. Quando invece sono in viaggio, tendo a fare ricerche più approfondite andando a visitare le cantine più apprezzate.

Così ho deciso di invitare queste realtà nel nostro ristorante, il Particolare Milano, presentandole alla  clientela con gli appuntamenti A cena con il produttore. Abbiamo iniziato con Terrazze dell’Etna, l’azienda vinicola di Randazzo, in provincia di Catania, che Alessia Bevilacqua gestisce insieme a suo padre Nino. Ci troviamo alle pendici dell’Etna. 
La superficie vitata è organizzata in piccoli terrazzamenti sostenuti da muretti a secco e palmenti, nonché circondati da boschi di querce e castagni. Le uve di Nerello Mascalese e Cappuccio trovano qui il loro habitat ideale grazie al clima fresco e ventilato, alle forti escursioni termiche fra il giorno e la notte, al terreno particolarmente ricco di minerali.

Abbiamo avuto in mescita il Ciuri, vino bianco dal colore quasi impercettibile, dai profumi delicati e dal palato fresco e intrigante. Non un bianco di complessità e corpo, bensì una carezza per il palato che dopo le note agrumate e di erbe mediterranee come salvia e rosmarino, sprigiona le classiche note minerali e una buona sapidità che ci porta e versarne un altro calice…

Siamo quindi passati ai vini che più amiamo di questa bellissima realtà siciliana. Per chi non lo sapesse, sull’Etna si producono spettacolari bollicine da metodo classico. E che terroir, con quelle vigne che si estendono dai 650 ai 950 mt. sopra il livello del mare! Forti escursioni termiche, l’influsso della brezza marina… Il risultato è il Cuvée Brut di sole uve Chardonnay, 36 mesi sui lieviti millesimato 2018 con sboccatura 2021, che esprime un perlage fine e persistente, un naso intenso con note ancora agrumate e floreali, ma soprattutto quella nota di pietra focaia che identifica sempre e comunque l’identità di questo affascinante territorio. Al palato c’è equilibrio, c’è la giusta morbidezza bilanciata da questa bella nota sapida e minerale.

Il Rosé Brut 2018 con sboccatura 2021, 36 mesi sui lieviti e vitigno 90% Pinot Nero e 10% Nerello Mascalese, forse perde un po’ l’eleganza dello Chardonnay e la parte minerale rimane più nascosta… ma c’è tutto: più frutto (rosso), più struttura del Pinot Nero, freschezza e beva sempre fantastiche. Stiamo parlando di uno spumante raffinato e complesso, dal colore sensuale. L’olfatto si concentra su piccoli frutti di bosco uniti ai tipici sentori di macchia mediterranea. Il sorso è fragrante e vivace, sostenuto da una bella freschezza, con un perlage cremoso ma sempre molto fine.

Dopodichè siamo passati oltre, degustando i “fratelli maggiori” delle rispettive etichette ma con ben 50 mesi sui lieviti, millesimati 2016!
 Lo Chardonnay ci regala sempre un perlage elegante ma naturalmente un frutto più maturo, note di piccola pasticceria più speziate, un sorso più cremoso, morbido e persistente con quella mineralità finale che bilancia il tutto.

Il Rosé, sempre da Pinot Nero e Nerello Mascalese, è infinito. Al naso compaiono intensi aromi di piccoli frutti rossi e di agrumi ai quali si aggiungono, alle note floreali e di erbe aromatiche, melograno e una sorprendente scorza d’arancio. In bocca è fragrante, cremoso, fresco ed equilibrato, con una piacevole mineralità che scorre accompagnandosi a una piacevole, sapida chiusura. Probabilmente è questa la bollicina che ho preferito e che mi ha sorpreso di più: assai gourmet da abbinarsi a pietanze a base di pesce, verdure, paste, carni bianche. E provatelo con una pizza, da soli o in buona compagnia.

Per finire, i vini rossi delle Terrazze dell’Etna. Come il 
Carusu Etna D.O.C. 2016 da uve Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio, che al naso evoca sentori di frutti rossi maturi e una sottile speziatura. È morbido e caldo, con dei bei tannini decisi ma eleganti e quella vena minerale che sorregge il tutto rendendolo piacevole e dinamico alla beva. E come il Cirneco D.O.C. 2011, Nerello Mascalese 100% proveniente da viti ad alberello di almeno 60 anni, vinificato con lunghe macerazioni e invecchiato in botte per 18 mesi. È un grande vino, dai profumi ampi e intensi di piccoli frutti rossi e spezie dolci; con quei piacevoli sentori lavici e dal gusto caldo e strutturato, morbido e ben equilibrato. Il terroir, più che mai presente, non ci fa mai dimenticare di essere sull’Etna.

(Luca Beretta è il maître-sommelier del Particolare Milano)

Terrazze dell’Etna
Località Bocca d’Orzo
Randazzo (CT)
tel. 3455996702