Disponibile dal 14 novembre 2020 sulle piattaforme digitali Sky Primafila, Google Play, Infinity, Timvision, Chili, Rakuten TV, oltre a MioCinema e IoRestoInSala che rappresentano in gran parte l’universo dell’esercizio a cui era destinato (se il Covid-19 non ci avesse messo ancora una volta lo zampino), I Am Greta – Una forza della natura è il documentario sulla ragazzina più chiacchierata degli ultimi anni, Greta Thunberg, l’attivista svedese che iniziando da uno sciopero scolastico ha dato il via alle manifestazioni studentesche del 2018 per combattere il cambiamento climatico. Affetta da sindrome di Asperger, Greta ha sempre condotto una vita molto tranquilla insieme alla sua famiglia e ai 2 amati cani. Pur consapevoli che il cambio di ritmi avrebbe avuto un forte impatto sulla loro figlia, i genitori l’hanno assecondata comprendendo quanto il tema “mutamenti climatici” la toccasse nel profondo.

Munita dell’ormai celebre cartello con sopra scritto “SKOLSTREJK FÖR KLIMATET”, Greta ha iniziato a scioperare seduta davanti al Parlamento svedese, poco prima delle elezioni, per sensibilizzare la classe politica. È rimasta lì, in attesa, distribuendo volantini e spiegando a chi si fermava per chiederle informazioni perché fosse arrivato il tempo di agire. I Am Greta parte proprio da qui, con il regista Nathan Grossman che la segue passo passo, in accordo con la famiglia, in ogni sua iniziativa e nei momenti privati (oltre il 90% delle riprese e dei suoni sono stati prodotti dal solo regista e senza ausilio di troupe).

Dalla Svezia gli scioperi si sono diffusi a macchia d’olio in tutta la penisola nordica, poi in Europa e nel resto del mondo. Migliaia di ragazzi come lei, hanno manifestato ogni venerdì contro l’ottusità e la cecità della politica, colpevole di non avere a cuore il loro futuro. La passione e la serietà con cui Greta ha affrontato i problemi climatici l’hanno fatta arrivare lontano; e lei si è fatta ascoltare dai grandi del mondo partecipando al COP24 di Katowice, in Polonia, e parlando al Parlamento Europeo e persino alle Nazioni Unite.

Non le sono state risparmiate critiche, anche feroci, fino ad arrivare a minacciarla di morte poiché al peggio non c’è davvero mai fine: ragazzina manipolata, malata mentale, tante altre orribili parole pronunciate nel tentativo (vano) di sminuire la potenza del suo messaggio. Nonostante, o forse grazie alla sua condizione e alla sua età, Greta Thunberg è riuscita a trasmettere una forza, una convinzione e una tenacia invidiabili e assai stimolanti. Dice cose che tutti noi ben sappiamo, ma che fingiamo d’ignorare perché è più semplice che dover ammettere di esserci smarriti rincorrendo economia e finanza.

L’Asperger non le consente di pensare a nient’altro: trovato un argomento, lei ci si butta a capofitto e il cambiamento climatico ha affondato le radici nella profondità nella sua psiche. Ha sofferto anche di depressione e mutismo selettivo; è arrivata addirittura a rifiutare il cibo per l’ansia causata dalle sorti del nostro Pianeta. Poi, la decisione di tentare di fare qualcosa l’ha portata ad attraversare l’Atlantico a bordo di una barca a vela da regata, per parlare all’ONU. Greta, infatti, crede sul serio in ciò che sostiene: lei e la sua famiglia non prendono l’aereo, sono vegani, evitano la plastica monouso, fanno tutto quello che possono per avere un impatto minimo sul nostro delicato ecosistema.

I Am Greta, oltre naturalmente a raccontarci la sua storia ci fa riflettere sulle diversità, sulla capacità dei singoli di essere da stimolo e sprone per il prossimo, sul paradosso della classe politica di dire tantissimo e di fare pochissimo, giacchè mantenere lo status quo pare essere molto più importante di tutto il resto. Greta è riuscita a smuovere le coscienze dei più giovani e ad accendere l’interesse degli adulti. Auguriamoci che anche i politici, prima o poi, riescano a seguirla.