Prati, in quel di Roma, è un rione in continuo fermento con nuovi locali pronti a debuttare in un panorama già piuttosto affollato. Nel “mare magnum ” d’indirizzi, in via Leone IV al 123 c’è Caligola Osteria SinceraCaligola come l’eccentrico Imperatore romano che voleva nominare console il proprio cavallo; Osteria Sincera, per richiamare la genuinità e la romanità dei piatti proposti – che invece ha avuto la capacità di distinguersi (fin dalla sua apertura nell’ottobre 2022) grazie a un’attenta selezione delle materie prime e a una precisa idea di proposta gastronomica legata alla città.

Da Caligola Osteria Sincera verrete accolti in un ambiente caldo e conviviale dove il legno alle pareti e nel pavimento, nonché le luci soffuse che scendono sulla tavola, vi daranno subito una sensazione d’intimità e comfort. Qui vige la regola della tradizione romana collegata all’infanzia e al ricordo, che in certi casi viene rivisitata per dare a ricette storiche una veste diversa, pur con i medesimi sapori.

La cucina è affidata al 35enne Anthony Morosillo, che dopo più di 10 anni ai fornelli di varie insegne della ristorazione capitolina porta da Caligola la sua esperienza e sposa il progetto che si è rivelato subito vincente, con un buon riscontro da parte dei clienti e una sala sempre piena, grazie anche all’orario “ad hoc ”: tutti i giorni dalle 12 alle 24, con la cucina sempre attiva.

Lo chef Anthony Morosillo

Per quando riguarda gli antipasti, si va dal classico carciofo alla giudia, ai Chupa Chups di lesso (polpettine di manzo fritte) servite con salsa verde; ma c’è anche la particolare mortadella di Kobe (manzo, non maiale) con puntarelle e melograno. I primi piatti seguono la stessa logica, con tutte le paste romane (amatriciana e carbonara le più gettonate), ma la tradizione rivisitata trova la sua felice riuscita nelle paste ripiene, come i tortelli ripieni di pollo alla cacciatora e i ravioli ripieni di porchetta.

Cotture lunghe per i secondi piatti con le polpette al sugo, l’abbacchio cotto al tegame a fuoco lento per 2/3 ore – stesso tempo del maialino in olio cottura al forno, servito con mele – e i saltimbocca nella versione speciale con il prosciutto iberico Patanegra.

In più, c’è una forte componente giocosa nei dettagli e nelle portate che vogliono essere divertenti: antipasti, primi e secondi vengono infatti serviti in piatti con scritte simpatiche e sincere. E se ordinate l’amatriciana? Vi verrà goliardicamente fatto indossare un bavaglio. A gestire la sala, ci pensa la giovane Federica Moretto.

Last but not least, la cantina di circa 200 etichette con bottiglie che hanno fatto la storia del vino italiano, come il Sassicaia. Ma ci sono anche naturali, biodinamici, macerati, scelti per abbinarsi alle varie pietanze e… il Caligolino, nato dalla collaborazione con le Cantine Fabi di Marino e con il cavallino sull’etichetta: un bianco (chardonnay 95%, malvasia puntinata 5%) e un rosso (syrah in purezza).