Lo scorso 20 dicembre, al Teatro Manzoni di Roma si è svolta la terza edizione del Premio Stefano D’Orazio, evento carico d’emozioni organizzato da Tiziana Giardoni D’Orazio, moglie dell’indimenticato batterista dei Pooh, in collaborazione con Radio Radio e la direzione artistica di Marco Vittiglio.

Condotta da Tiziana, Pino Insegno e Ilario Di Giovambattista, la serata ha visto alternarsi sul palco ricordi, musiche e celebrazioni che hanno coinvolto il pubblico in un viaggio fra passato e futuro. Ospiti d’onore, gli amici per sempre: Roby Facchinetti, accompagnato dalla Banda della Polizia di Stato guidata dal Maestro Granata; Dodi Battaglia, in versione acustica insieme a Riccardo Fogli. Assente giustificato Red Canzian, a Shanghai e a Xiamen con la sua Casanova Operapop. Rendendo omaggio a Stefano, fraterno amico e collega, i Pooh hanno più che mai trasmesso la magia della loro musica ai numerosi fan presenti in sala.

Fra tutte, l’esibizione più toccante è stata quella dell’amatissima nipote Aurora Michelazzi, da lui citata a pagina 361 e 362 nella biografia Confesso che ho stonato. Una vita da Pooh (2012, Kovalski Editore). Allieva dello zio da quando aveva 9 anni, già da piccolina si divertiva a stare a cavalcioni sulle sue gambe (ignara che fosse famoso), davanti ai tamburi che facevano tataratà e all’acciottolìo dei piatti.

La presenza di Stefano sul megaschermo ha incorniciato l’assolo, in sincronìa con le immagini, della ragazza dai capelli d’oro. E io, che ho avuto il privilegio di seguire Stefano negli anni 80, ho avvertito da parte di Aurora lo stesso colpo di polso sul tamburo della mitica batteria Ludwig 1969: quella utilizzata nel video di Chi fermerà la musica.

Aurora ha poi accompagnato il musicista, cantante e speaker radiofonico Paolo Pasquali, in arte Doctor Vintage, nella cover di Dimmi di sì mixata ai titoli dei brani più famosi dei Pooh, mentre a Giancarlo Genise (vocal coach della cover band Hoop); a Mariella Nava, interprete del brano Spalle al muro; a Marco Masini, mattatore con Ci vorrebbe il mare; al talentuoso imitatore Antonio Mezzancella e a Massimo Ranieri, in un affettuoso saluto in video, è spettato il compito di rendere ancora più coinvolgente la serata.

© Aurora Michelazzi

Premiando Edoardo Marca nella categoria Manager, Lulù (Interpreti) e Cainero (Cantautori), l’Associazione Stefano D’Orazio si è dunque riconfermata trampolino di lancio per i giovani talenti. Una mission, la sua, che guarda al futuro incoraggiando le nuove generazioni a credere nei valori del sacrificio e della formazione.

Ciao, SDO. Ho un’assoluta certezza: che ci ritroveremo sull’Astronave. Nel frattempo da lassù, mi raccomando, non ridere troppo di noi…