Città medievale, rinascimentale, ducale, musicale. Ma anche di quel Liberty (o Art Nouveau) ispirato al mondo floreale che si affermò in Italia agli inizi del ‘900. Scopriamo insieme un’inedita Parma passeggiando (o anche pedalando) fra piazze, borghi e viali.

Il viaggio nel Liberty parmigiano non può che iniziare dal centro storico. Alle spalle del Duomo e del Battistero, fra piazzale Salvo d’Acquisto e via del Prato, all’ombra del monumentale Complesso di San Francesco s’affaccia il Residence Liberty, già Mobilificio Guastalla, progettato nel 1907 da Giorgio Alessi Canosio. Palazzo, questo, che affascina per gli elementi decorativi in ferro battuto e i motivi geometrici e fitomorfi che s’intrecciano in un armonico disegno.

Residence Liberty

Attraversata piazza Duomo, proseguendo verso via Cavour, ecco il Palazzo della Riserva dove all’ingresso principale spicca l’arte floreale nelle decorazioni di Riccardo Del Prato. Ed è un’autentica sorpresa il vicino Palazzo delle Poste Centrali costruito nel 1905 dall’architetto Moderanno Chiavelli, in stile Liberty dalla facciata agli interni, con i soffitti riccamente affrescati da Paolo Baratta e Cleomene Marini. Gli inserti scultorei, invece, recano la firma di Alessandro Marzaroli.

Palazzo della Riserva

Palazzo delle Poste Centrali

Nel vicino Borgo del Parmigianino, al civico 6, si svela in tutto il suo splendore Palazzo Raboni con i suoi motivi floreali che decorano balconi e finestre, mentre Palazzo Lusignani (via Repubblica 43) è stato (ri)disegnato da Fortunato Morestori nel 1916 e gli interni, magnificamente arredati, seguono i dettami dell’Art Nouveau. Attraversando il piazzale della Pace dove domina il grande Complesso Monumentale della Pilotta, lo sguardo si sofferma sull’Ara del Monumento dedicato a Giuseppe Verdi, realizzato nei primi anni del ‘900. Opera di Ettore Ximenes, faceva parte di un più ampio complesso danneggiato durate l’ultimo conflitto mondiale.

Monumento a Giuseppe Verdi

Attraversando il Ponte Verdi, ci s’immerge nel fascino del Parco Ducale e dell’elegante Palazzo Ducale, per poi passeggiare sul Lungo Parma dove il fascino del Liberty si esprime ai massimi livelli sulle facciate delle Case Bormioli cotruite nel 1905 su progetto di Alfredo Provinciali. All’altezza del Ponte Italia, in viale Rustici, ha modo di distinguersi uno degli esempi più importanti dell’Art Nouveau locale: il Villino Bonazzi, progettato nel 1911 da Mario Stocchi Monti, dove la bellezza sembra prendere vita in tutto il suo eclettismo: dall’ingresso modulato ad angolo, alla torretta e al corpo quadrangolare con le margherite dipinte, fino a un ventaglio di decorazioni d’altissimo pregio. Poco lontano, in via Frugoni, il Liberty ritorna nelle facciate delle Case della Cooperativa La Casa realizzate nel 1915 dall’architetto Massimo Maffei, nonché a Palazzo Malpelli, in piazzale Corte d’Appello.

Case Bormioli

Villino Bonazzi

Lungo lo Stradone Martiri della Libertà, ispirato ai Boulevard francesi, fra eleganti ville e sullo sfondo il raffinato Casino Petitot si “incontra ”, nell’omonima via, Villa Barilla con le spettacolari finestre e i balconi in ferro battuto, anno di nascita 1911, architetto Mario Stocchi Monti (lo stesso del Villino Bonazzi) con il contributo di Olindo Tomasi, ritoccata nel 1916. Anche l’Oltretorrente ha il suo capolavoro tutto da ammirare in via D’Azeglio 6: Casa Valesi, progettata nel 1911 da Moderanno Chiavelli (lo stesso “autore” del Palazzo delle Poste), con l’elegante torretta, la facciata impreziosita da decori floreali e i ferri battuti fitomorfi dei balconi. Risalendo verso Ponte Italia, con una passeggiata un po’ più lunga si raggiunge il Cimitero Monumentale della Villetta, che racchiude al proprio interno architetture funerarie Déco di gran pregio.

Casa Valesi

Per tradurre questo itinerario in una bellissima esperienza, potete fare riferimento ai tour guidati in bicicletta come quello proposto da PedalArt. Intitolato Fiori di ferro e di cemento, vi consentirà di scoprire gli innumerevoli esempi d’Art Nouveau: sia a Parma, sia in provincia.

Restando in sella, invece, ecco i percorsi ideati dal Club di Prodotto Parma by Bike come quello di un paio d’ore proposto dalla guida Elisabetta Ivaldi pedalando fra i viali della città, alla ricerca di ville e villini della borghesia primi ‘900. Se invece preferite esplorare il Liberty a piedi, un tour personalizzato farà al caso vostro.

Palazzo Malpelli
Turismo – Comune di Parma
© Roberto Gorreri/Doruntina Film