Ha sempre voluto essere un cowboy, Ringo Starr. Il suo amore per la musica country risale al 1965, quando i Beatles rifecero Act Naturally di Buck Owens & The Buckaroos per l’album Help!, con Ringo voce solista. Ben prima di allora, la sensibilità musicale del batterista era già orientata verso Hank Williams, Ernest Tubb e Kitty Wells: «Amavo il country e il blues prima di entrare nella band», ha dichiarato lui stesso che cercò di trasferirsi, 18enne, in Texas. I ragazzi arruolati nella marina mercantile portavano dall’America non solo il rock and roll, ma anche il country; e quando i gruppi di quel genere di musica si recavano in tour in Inghilterra, suonavano sempre a Liverpool.

Quando i Beatles si sciolsero nel 1970, Ringo si rifugiò nei suoi sogni adolescenziali incidendo il suo 2° e un po’ sottovalutato album solista: Beaucoups of Blues. Volò a Nashville, dove con il produttore/musicista Peter Drake (noto per il suo lavoro con Tammy Wynette, Bob Dylan e Charlie Rich) registrò l’LP lasciando che lo stesso Drake scegliesse le canzoni, poiché è così che facevano i veri cantanti country.

Ringo Starr e T Bone Burnett
© Dan Winter

A più di 50 anni dalla prima esperienza con questa musica che si è sviluppata nel sud degli Stati UnitiLook Up ha la sua genuina, “schietta ” qualità e vede la collaborazione del produttore T Bone Burnett con cui Ringo ha iniziato questo progetto nel 2022. Per l’occasione, Burnett ha reclutato virtuosi della musica americana, folk e bluegrass, fra cui Alison Krauss, Billy Strings, Molly Tuttle, Larkin Poe e Lucius, molti dei quali presenti in più brani. E quell’innata tristezza nella voce di Ringo che si adatta alla perfezione al country? In Look Up ha modo di esprimersi al suo meglio.

Questo suo 1° disco in 6 anni (se escludiamo una serie di Ep) è un’affascinante raccolta di 11 tracce originali, fra cui il singolo Time On My Hands, incise nel 2024 a Nashville e a Los Angeles. I Live For Your Love, ad esempio, lo vede trattare l’importanza di vivere il momento e l’amore di sua moglie. La voce di Molly Tuttle, qui, aiuta a elevare il pezzo completando la tenera ed emotiva interpretazione di Ringo. E la dolce Thankful che chiude il disco, lo vede coniare la sua famosa frase con i malinconici desideri che invitano a “sperare in più pace e amore “.

Ovviamente Ringo suona la batteria dall’inizio alla fine e il suo modo di cantare in brani come l’entusiasmante Rosetta, dove dice di “fermare gli orologi “, è una vera delizia con le sue chitarre twangy, tipica tecnica del country e del rockabilly. Va inoltre ricordato come Ringo si sia spesso riferito alla cantautrice americana Rosetta Tharpe come influenza per il lavoro dei Beatles.

Con il suo pianoforte stile honky tonk e la sua geniale batteria, la toccante You Want Some (una delle 2 canzoni interpretate esclusivamente da lui) è invece destinata a piacere al grande pubblico perché avrebbe potuto essere una composizione beatlesiana dei vecchi tempi. Altro pezzo forte è Never Let Me Go con Billy Strings, la cui voce completa le tonalità di Ringo. Con il verso “Non svanirò mai ” ha tutta l’aria di essere una dichiarazione d’intenti. Come dire: nonostante i miei 84 anni, rimango pur sempre 1 dei “luminari ” della musica più brillanti al mondo.

Da Breathless, l’allegro pezzo d’apertura con le sue percussioni inebrianti, alla toccante Time On My Hands con il suo travolgente arrangiamento swing, Look Up è una magistrale lezione di country-rock; l’album che il leggendario musicista ha atteso per oltre ½ secolo. Rendendo omaggio al genere che più predilige, è al tempo stesso contemporaneo ed energico, con testi ponderati che mettono in evidenza una voce mai così calda. Del resto, il punto di forza di Ringo Starr è sempre stato quello di trasmettere emozioni, una sincerità profonda e un’invidiabile capacità narrativa. Look Up è la vetrina ideale per farlo nel miglior modo possibile.