«Materiale speciale e parte della nostra vita quotidiana, il vetro testimonia la gioia, l’ansia e le preoccupazioni del nostro vivere. In sua presenza riflettiamo sui rapporti fra vita e morte, fra tradizione e realtà».

Artista concettuale fra i più influenti, incarcerato nel 2011 per 81 giorni reo di essersi opposto al regime cinese, Ai Weiwei sintetizza con queste parole l’essenza del vetro, soggetto fino al 27 novembre 2022 della mostra personale intitolata La Commedia Umana – Memento Mori all’Isola di San Giorgio Maggiore, a Venezia.

Dopo una serie di opere e installazioni site-specific affascinanti e provocatorie come Sunflower Seeds del 2011 alla Tate Modern di Londra, che consisteva in 100.000.000 di semi di girasole in porcellana realizzati a mano; la duchampiana Forever Bicycles (2013) con la labirintica sovrapposizione di 3.144 biciclette nel cuore della Nathan Phillips Square a Toronto; Reframe (2016), con la sua fila di 22 gommoni di salvataggio color arancio a “incorniciare” 2 lati della facciata di Palazzo Strozzi, a Firenze, l’Abbazia di San Giorgio Maggiore accoglie la più grande scultura sospesa in vetro di Murano che mai sia stata realizzata.

Con i suoi 2.700 chilogrammi di peso, la larghezza di oltre 6 metri e un’altezza di circa 9, La Commedia Umana si manifesta plumbea e minacciosa in audace contrappunto con gli equilibri della basilica palladiana, forte di 2.000 pezzi di vetro nero lavorati a mano dai maestri di Berengo Studio, a Murano. «È un’opera che suscita emozioni, costringendoci a fare i conti non solo con la nostra mortalità ma anche con il ruolo che le nostre vite hanno nel grande teatro della storia umana», ha commentato Adriano Berengo, presidente dello spazio espositivo d’arte moderna e della Fondazione Berengo.

Il monito “ricorda che devi morire” (ri)elaborato da Ai Weiwei è dunque un mastodontico avvilupparsi di ossa, teschi umani e animali, viscere, organi e oggetti non identificati che repelle e attrae al tempo stesso. Si vorrebbe distogliere lo sguardo, ma è troppo forte la tentazione di esplorare, scoprire, penetrare fin nei minimi dettagli (complice un sapiente studio e utilizzo della luce) questa crudele, struggente riflessione sull’alienante rapporto che intercorre fra l’uomo e la natura.

© Francesco Allegretto

Dopo aver debuttato lo scorso marzo alle Terme di Diocleziano a Roma, La Commedia Umana è tornata alle sue origini veneziane unendosi a 8 inediti lavori vitrei fra cui Brainless Figure In Glass, autoritratto forgiato dalle moderne tecnologie e dalla scultura manuale;  Glass Root, che si rifà alla lavorazione del legno da parte di Ai Weiwei dopo la scoperta nel 2017, in Brasile, dei resti di una deforestazione; Glass Takeout Box e Glass Toilet Paper, oggetti d’uso quotidiano che esaminano la globalizzazione e la fragilità sociale.

Ai Weiwei e Adriano Berengo, Venezia, 2022
© Edward Smith

Non mancano, infine, opere in legno e in porcellana; il selfie scattato dall’artista di Pechino a Chengdu, nel 2009, mentre la polizia lo stava scortando all’ascensore di un hotel; Dropping A Han Dynasty Urn (2016), serie di fotografie in bianco e nero ricreate con il LEGO e le recenti Sleeping Venus (After Giorgione) e Know Thyself, altrettanto realizzate con gli iconici mattoncini.

Ai Weiwei
La Commedia Umana – Memento Mori
Fino al 27 novembre 2022, Abbazia di San Giorgio Maggiore, Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia