Vola finalmente al cinema Top Gun: Maverick, il sequel del leggendario Top Gun. Correva l’anno 1986 quando Tony Scott (fratello di Ridley) e Tom Cruise sbancavano il botteghino con il 1° pop-corn action di Hollywood. Ma il progetto di un seguito dovette rallentare per la scomparsa, nel 2012, del regista americano. Alla fine, però, caparbio com’è, Tom Cruise è riuscito a reindossare i panni del pilota Pete Mitchell nel film diretto da Joseph Kosinski.

Oltre a Cruise troviamo fra gli altri Tom “Iceman” Kazinsky (Val Kilmer), Bradley “Rooster” Bradshaw (Miles Teller), il Vice Ammiraglio Cyclone (Jon Hamm), “Hangman” (Glen Powell), il Retroammiraglio Cole (Ed Harris) e Fritz (Manny Jacinto). Jennifer Connelly interpreta il ruolo di Penelope “Penny” Benjamin, madre single, proprietaria di un bar, figlia di un ex ammiraglio e nuova “fiamma” di Maverick (in Top Gun la partner era invece Kelly McGillis).

Top Gun: Maverick inizia proprio come il blockbuster (356.000.000 di $ incassati in tutto il mondo) di 36 anni fa: aerei che sfrecciano nei cieli, atterrano e decollano dalle navi. Dopo una sessione di collaudo di un nuovo caccia supersonico, Maverick viene richiamato alla Top Gun (sponsorizzato dallo storico amico “Iceman”) per una mission impossible: volare e bassissima quota nel cuore di una valle per distruggere una base dove viene prodotto uranio arricchito. Un suicidio, insomma, da uscirne possibilmente vivi. Sicchè recupera il suo giubbotto di pelle e le mostrine, inforca gli iconici occhiali da sole Ray-Ban e parte con la sua moto destinazione Accademia della Marina Militare. Forse per l’ultima volta.

Il nemico di oggi non è più riconoscibile (niente Unione Sovietica da Guerra Fredda) e la tecnologia ha compiuto passi da gigante. Presto i piloti non saranno più indispensabili, visto l’utilizzo sempre più massiccio di droni a guida radiocomandata. Maverick, stavolta, si ritrova dalla parte opposta della scrivania: dovrà infatti addestrare un gruppo di piloti selezionati per un compito proibitivo che solo lui sembra essere in grado di superare. La presenza del figlio di Goose, migliore amico e copilota di Maverick morto fra le sue braccia nel 1° film, metterà il nostro eroe davanti a scelte difficili.

Maverick è cresciuto. Cova pensieri e rimorsi che lo inseguono. Ha sempre lo stesso sguardo, è sempre nello stesso posto e con lo stesso ruolo, ma non è più lo sbruffoncello che negli anni 80 aveva conquistato il cuore delle spettatrici. Fra addestramenti, ricordi e tensioni, arriverà il giorno in cui sarà ancora una volta determinante per la vittoria? O saranno i demoni a dimostrarsi più forti di lui? Soprattutto, riuscirà a sganciarsi dal passato?

Top Gun: Maverick mantiene il ritmo e lo stile della prima pellicola ed è esattamente come ci si aspetta che sia: dogfight e avvitamenti, inseguimenti ad alta quota ed esplosioni, il tutto condito da un’esperta regia e da un’ottima fotografia. Avvincente (il merito va alle scene di combattimento realistiche e perciò strepitose) il film ha fra i suoi punti di forza anche l’epica ballad intitolata Hold My Hand e interpretata da Lady Gaga. Riuscirà ad aggiudicarsi l’Oscar per la miglior canzone come fece Take My Breath Away dei Berlin nel 1986? Chi volerà, vedrà.