Perduta per sempre la sua amata cagnolina, Channing Tatum ha deciso di portare avanti, producendolo e interpretandolo, il progetto di Io e Lulù. Esordio da regista insieme a Reid Carolin, il film racconta del ranger americano Jackson Briggs e della splendida Lulù, una femmina di pastore belga disperatamente confusa.

Briggs soffre di un disturbo post traumatico da stress ed è in attesa di una visita medica che ne sancisca un ipotetico ritorno alla vita attiva. Nel frattempo, svolge lavori umilianti riuscendo a stento a rimanere a galla. Lulù, compagna fedele del pluridecorato sergente Nogales, ex commilitone di Briggs deceduto in un incidente d’auto, dovrà presenziare al funerale del suo padrone e Briggs è stato “scelto” per accompagnarla. Dopodichè Lulù, diventata violenta e quantomeno imprevedibile, dovrà essere sottoposta a eutanasia.

Durante il viaggio dallo stato di Washington fino all’Arizona (Io e Lulù è a tutti gli effetti un road movie in perfetto equilibrio fra melodramma e comicità) avranno modo di emergere i traumi di entrambi: incubi e crisi di panico per Briggs, attacchi rabbiosi per quanto riguarda Lulù. Ma tra fughe improvvise, coinvolgenti avventure e incontri bizzarri, i 2 stringeranno un legame forte e solido riuscendo a spingersi oltre le reciproche ferite, anche grazie all’aiuto del “libro della guerra” appartenuto a Nogales che racchiude poesie e citazioni scritte dal sergente durante le sue missioni di guerra. Sicchè Briggs, in viaggio, non mancherà di leggerne alcune parti “terapeutiche” a Lulù.

L’incontro, infine, con il padrone del “fratello” di Lulù si rivelerà un grande (e inatteso) aiuto per i 2 vagabondi. Ed essendo stato anch’egli un ranger, mostrerà a entrambi come una vita e un percorso differenti siano possibili o quantomeno auspicabili. E come il destino non debba per forza essere la morte, ma possa prendere forma in una vita comune, magari con una famiglia e dei figli.