Joe Wright riadatta per il grande schermo la celebre opera Cyrano de Bergerac di Edmond Rostand. Lo fa partendo dalla versione di Erica Schmidt, un musical teatrale profondamente europeo. La storia è semplice: Cyrano è da sempre innamorato della bellissima, intelligente e dolce Roxanne, ma teme di dichiararsi. Ha paura di essere respinto per via del suo aspetto, perciò ne diventa grande amico e confidente.

È un famoso spadaccino, Cyrano. Ed è anche noto per la lingua tagliente, quasi quanto la sua lama. Roxanne, dal canto suo, è una ragazza sola in età da marito. Viene corteggiata spudoratamente dal Conte De Guiche (un “imbellettatissimoBen Mendelsohn), che lei sfrutta solo fin che le farà comodo. Una sera, durante uno spettacolo teatrale, s’innamora a prima vista del soldato Christiano De Neuvillette (Kelvin Harrison Jr) e chiede aiuto proprio al fidato Cyrano, diretto superiore del soldato, dando il via a una serie di eventi che porteranno alla disfatta di tutti i protagonisti.

Specialista in adattamenti in costume di opere letterarie come Anna Karenina e Orgoglio e Pregiudizio, Wright ha scelto per questa produzione i bellissimi costumi di Massimo Cantini Parrini, già candidato agli Oscar per Pinocchio; e la barocca Noto, in Sicilia, come location ideale. Per quanto riguarda invece le musiche, i gemelli Aaron e Bryce Dessner, della band indie rock statunitense The National, nonchè i testi di Matt Berninger e Carin Besser, danno a questo musical un sapore nuovo e uno stile molto contemporaneo, accompagnandoci in un crescendo di emozioni.

Le coreografie, poi, in costante equilibrio fra storico e moderno, ci guidano nella storia romantica e struggente che tutti conosciamo. Spettacolare la scena in cui Roxanne legge le lettere del suo amato: splendida la musica, eccellente il canto, sia i colori sia la fotografia meriterebbero un premio.

Per la parte di Cyrano è stato scelto Peter Dinklage (il Tyrion Lannister del Trono di Spade), nella vita reale compagno della sceneggiatrice Erica Schmidt. In questa pièce, il difetto che lo spinge a non credere di avere il diritto di dichiararsi all’amata non è più il celebre”nasone” bensì l’altezza. O meglio, la mancanza di essa. Dinklage è superbo nel far trasparire dai suoi occhi lo struggimento amoroso e il senso d’inadeguatezza che attanaglia tutti gli innamorati: non solo quelli che hanno paura di non essere ricambiati, ma che in lui viene acuito dalla bassa statura e dalla certezza di non avere alcuna chance con Roxanne.

La conturbante Haley Bennett, moglie del regista, ne dà un’interpretazione modernissima e sicura: una volta compreso di essere stata colpita dalla “freccia di Cupido“, il suo principale interesse è valutare l’intelletto dell’uomo che le ha rapito lo sguardo e che spera potrà rapirle anche il cervello. Ha bisogno di scambi che siano arguti e ironici, oltre che romantici e melodrammatici. Non si accontenta del “belloccio“, ma vuole accanto a sé un uomo che sia degno della sua intelligenza. Il desiderio di vedere la propria amata felice e la speranza di poterle restare accanto, spingerà Cyrano ad assecondare i desideri dei 2 innamorati, portandolo a soffrire ancora di più e precludendo il lieto fine ai protagonisti della storia.

Cyrano si muove continuamente fra l’amore e la paura delle sue conseguenze, fra la fragilità e la forza degli esseri umani. È una vicenda di rapporti umani e del bisogno di avere qualcuno accanto. E se la delicatezza delle musiche e delle coreografie rendono Cyrano decisamente teatrale, la fotografia e la scelta dei colori pastello aiutano a creare nello spettatore lo stesso afflato d’amore che si percepisce nei protagonisti. Un applauso, infine, va anche a Noto che sembra quasi essere un luogo onirico, perfetto per gli struggimenti d’amore.