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Che sia stato un immenso pittore-oltre-la-pittura lo testimoniano anche le caramelle, lo zucchero, il torrone e i cioccolatini Peyrano (torinesi quanto lui) distribuiti a colpi di genio su certi Dervisci danzanti, sulla Torre di torrone, sull’Ortisei duchampiano… E che sia stato un artista anticonvenzionale, fuori dagli schemi, talvolta inclassificabile e spesso indefinibile, ho già avuto modo di renderlo chiaro e tondo raccontandovi nel 2019 la mostra Mondino a colori al CAMeC di La Spezia.

Aldo Mondino nella Festa araba a Brera, cammello di nome Badoglio, 1985-86, Milano, © Archivio Garghetti

Adesso che Forte dei Marmi sta ospitando i suoi Viaggi straordinari, mi vien da dire senza timore di essere smentito che Aldo Mondino (1938-2005) è stato e sempre sarà il “battitore libero” della Storia dell’Arte con la maiuscola; un outsider al di fuori (appunto) di ogni scuola e di ogni movimento, ma al tempo stesso clamorosamente dentro ogni scuola e ogni movimento – siano essi Pop Art, Concettualismo, Futurismo, Astrattismo, eccetera – al punto da farne un’Arte Mondiniana in tutto e per tutto.

Negli spazi ottocenteschi di Villa Bertelli, la retrospettiva Aldo Mondino. Viaggi straordinari comprende più di 40 opere fra dipinti, sculture, lavori su carta provenienti da un’importante collezione privata toscana. Un’intera sala, poi, è dedicata a un tema assai caro all’artista: la musica. Ciò che emerge da questa mostra, sia fisicamente sia metaforicamente, è il senso di un viaggio curioso di scoprire e sempre smanioso di abbracciare multiculture ed esotismi: in Africa, nel bacino del Mediterraneo, attraverso l’esposizione del 2000 a Calcutta, in India, di alcuni lavori dalle grandi, importanti dimensioni.

Mamma di Boccioni (6/8), 1992

È uno step by step linguistico, quello intrapreso da Mondino, che a partire dagli anni 60 gli dà modo di “identificarsi”, se non addirittura “poppizzarsi” con una vestaglia da camera color rosso vivo, nell’americano Jim Dine attraverso l’ironico Mon Dine (già, l’ironia che se la intende a meraviglia con il calembour, che a sua volta si tramuta in gioco d’infanzia: vedi i 2 fogli quadrettati di Incontro, fra lo “scarabocchioinformale e le geometrie caricaturali). Che gli permette di “prendere a prestito”, con il bronzo e 2 bocce da bowling, il linguaggio futurista per ritrarre la Mamma di Boccioni. Che gli fa deformare un nudo di donna e lo sdraia a pancia in giù sopra un tappeto persiano (come quelli che dipingeva sui pannelli di eraclit, materiale povero di matrice industriale) per farne un impeccabile, rigoroso Ex Libris.

Ex Libris, 1979

E ancora, è la summa dei viaggi creativi che scandiscono la straordinarietà (ecco la musica!) dell’estatica danza dei Dervisci e delle chitarre cubiste pennellate à la Georges Braque per poi inscenare il codice stradale, via Pop Art, con Vietato il sorpasso Art. 106. E così via, mondinevolissimevolmente.

Vietato il sorpasso Art. 106, 1963

Aldo Mondino
Viaggi straordinari
Fino al 26 settembre 2020, Villa Bertelli, viale Giuseppe Mazzini 200, Forte dei Marmi (LU)
tel. 0584787251
Catalogo NFC Edizioni, € 26

Musica Parigi, 1974